Realizzata da Gruppo CAP, la BioPiattaforma nasce dalla simbiosi industriale tra un depuratore e un termovalorizzatore, dando vita a un impianto all’avanguardia. Oggi quel sito è diventato un centro all’avanguardia che unisce il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) con la valorizzazione energetica dei fanghi di depurazione, in un’ottica di integrazione e recupero completo delle risorse.
L’innovazione è uno dei motori più potenti della transizione ecologica. Per affrontare le crisi ambientali in corso, non bastano soluzioni di emergenza: servono nuove tecnologie, sistemi intelligenti e un approccio sistemico capace di chiudere il cerchio tra risorse, processi e territori. È qui che entra in gioco l’economia circolare, non più solo come principio ispiratore, ma come strategia concreta di progettazione e gestione delle infrastrutture pubbliche.
Sempre più spesso, impianti e servizi nati per rispondere a bisogni primari – come l’accesso all’acqua, il trattamento dei rifiuti o la produzione energetica – si trasformano in hub di innovazione ambientale, capaci di recuperare materia, generare energia rinnovabile e restituire valore ai territori. Sensori, digital twin, biochimica, simbiosi industriale, intelligenza artificiale: le soluzioni sostenibili si fanno tecnologiche e interconnesse, aprendo nuove vie alla rigenerazione urbana, alla sicurezza ambientale e alla competitività dei servizi pubblici.
In questo scenario si inserisce la BioPiattaforma di Sesto San Giovanni, un progetto esemplare che unisce trattamento dei fanghi e dell’organico, produzione di biometano e fertilizzanti, e valorizzazione energetica a emissioni controllate. Una piattaforma industriale all’avanguardia, che integra processi idrici e ambientali in un sistema unico, chiuso e replicabile.
La BioPiattaforma nasce dall’integrazione tra un impianto di depurazione delle acque reflue e un termovalorizzatore ormai dismesso. Oggi quel sito è diventato un centro all’avanguardia che unisce la digestione anaerobica della frazione organica (FORSU) con la valorizzazione energetica dei fanghi di depurazione, in un’ottica di simbiosi industriale e recupero completo delle risorse.
Con l’avvio della digestione anaerobica nel luglio 2023 e il completamento del nuovo termovalorizzatore previsto entro la fine del 2026, la BioPiattaforma rappresenta un esempio concreto di come si possa trasformare ciò che un tempo era scarto in valore per l’ambiente, l’economia e la comunità. Un progetto unico nel suo genere in Italia, per scala, tecnologia applicata e approccio integrato all’economia circolare.
Presso la BioPiattaforma di Sesto San Giovanni è attiva, dal luglio 2023, una linea dedicata al trattamento della FORSU (frazione organica del rifiuto solido urbano) proveniente dalla raccolta differenziata. Questo impianto consente il recupero degli scarti organici in sinergia con il depuratore, producendo biometano e digestato, quest’ultimo trasformato in fertilizzante tramite impianto esterno di compostaggio. Nel 2024 sono state trattate 23.097 tonnellate di FORSU, generando 1.217.457 Standard metri cubi (Sm3) di biometano immesso nella rete locale di distribuzione.
Una delle attività più significative è rappresentata dalla campagna di monitoraggio della qualità della FORSU conferita presso la BioPiattaforma di Sesto San Giovanni, avviata nel 2020. L’iniziativa, realizzata con il supporto tecnico del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), si concentra sull’analisi dei materiali non compostabili (MNC) presenti nei rifiuti organici, al fine di migliorare la qualità del conferimento. I risultati vengono successivamente condivisi con i comuni interessati e con la popolazione, anche attraverso i canali del Residential Advisory Board (RAB), con l’obiettivo di promuovere una raccolta differenziata più consapevole ed efficace.
“Con la BioPiattaforma creiamo valore condiviso per il territorio, riduciamo l’impatto ambientale e restituiamo risorse alla comunità, grazie a processi a basse emissioni e produzioni energetiche da rifiuti e scarti”, spiegano i tecnici di Gruppo CAP.